sabato 19 ottobre 2013

DAL POPOLO IL RISCATTO DELLA TERRA

(Articolo pubblicato su Cronache di Napoli e Cronache di Caserta 

domenica 13  ottobre 2013 )

Il  riscatto della nostra terra campana verrà  dal basso. Ancora una volta sarà  il  popolo, deluso  e martoriato, a mettere  fine allo scempio che, incredibilmente, ha avvelenato e continua ad avvelenare  le nostre terre. Saranno soprattutto i giovani che,  meglio degli altri,  hanno  compreso la portata enorme del dramma che ci affligge, a dare la spinta  decisiva per il cambiamento. I giovani che meglio di tutti sanno osare e  protestare. I nostri governanti finiranno per arrendersi alle loro denunce,alle loro grida, alle loro proposte. Verranno dopo. Verranno dietro. Li  raggiungeranno ansimando.  Sono  soprattutto loro, i giovani delle nostre parrocchie, dei centri culturali e  sportivi,  delle associazioni di  volontariato che hanno conservato l’indignazione e la speranza,  ad  aver compreso che la terra, l’acqua, l’aria sono la loro stessa vita. Ucciderli  vuol dire suicidarsi. Sono loro, impauriti per un futuro che non conosce  certezze, che si sbracciano le maniche e scendono in campo.
Sono sempre loro   che sanno indignarsi davanti al sopruso e al saccheggio delle pubbliche  risorse. Gli adulti, in particolare quelli che si sono assunti gli oneri e gli  onori di governare un Paese bello e importante come il nostro, dovranno tenerli  d’occhio. Per imparare da loro a interpretare la vita e  governare seriamente. Tanti si sono ormai  rasseganti, loro, i nostri  ragazzi, no.  Loro che domani  andranno ad occupare i  posti chiave nella società. Vedo, nonostante tutto,  intorno a me tantissimi segnali di speranza. Le manifestazioni  che si susseguono nei nostri paesi sono un esempio altissimo di civiltà. Non  c’è paese in cui non nasce un Comitato per la tutela del territorio. I cortei  si susseguono. Ad Acerra, a Giugliano, a Caivano. Ad Aversa, addirittura,  sono scesi in piazza vestiti di nero per “celebrare il proprio funerale”. Una settimana fa una marea di persone ha  attraversato la strada Provinciale Caivano – Aversa. Impressionanti erano le  tantissime gigantografie di persone morte di cancro o di leucemia. In particolare  quelle dei bambini portate dalle loro mamme. Un giovanissimo ufficiale, qualche  giorno fa, mi confidava di essere preoccupato per i suoi bambini costretti a  respirare,  come tutti i nostri bambini,  fumi velenosi.  Davanti a me non c'era  solo un uomo in uniforme, ma un papà seriamente angosciato. Ciò mi dà fiducia.  Certo, sarà dura. Forze stupidamente e ottusamente  avverse si alzano e si alzeranno ancora contro di noi. Eppure  costoro non sanno che il nemico che credono di combattere, è l’amico più vero che  mai hanno incontrato in questa vita. E’ l’eterna lotta tra il bene e il male.Tra chi desidera e si impegna perché la sua terra possa riconquistare un  pizzico  di pace e di bellezza e chi,  credendo di essere più  furbo,  per riempire le sue tasche, continua a  imbruttire, affossare, derubare  il mondo e i suoi stessi figli. Occorre  essere preparati. La battaglia si presenta lunga e dura? La combatteremo. Il  prezzo da pagare sarà alto? Lo pagheremo. È stato sempre così. Sarà così anche  per noi. È la legge della vita. Quanto più prezioso e raro è l’oggetto da  comprare, tanto più alto sarà il prezzo da pagare. Mai più permetteremo che le  vittime di tanto scempio siano trattate da carnefici. Che al danno subito si  aggiunga la beffa. La verità è che siamo stati ingannati. Non la monnezza della  nonna, le bucce di banane e i gusci d’uova erano pericolosi, ma i rifiuti  industriali altamente tossici e  nocivi.  Al popolo – ancora sovrano? – occorre dare risposte certe. La vecchia storiella  che nella fascia di territorio a cavallo delle province di Napoli e Caserta si  muore di cancro e di leucemia più che altrove, per colpa degli “ stili divita”  ci fa più male di una picconata  in testa. Occorrono studi seri? Si facciano. Se non è “ scientifico” dire che  gli sversamenti scellerati di rifiuti industriali provochino il cancro, non lo  è nemmeno affermare il contrario. In ballo, signori, ci sono valori altissimi  come la giustizia, la pace, la salvaguardia del creato, la dignità della  persona umana e la sua stessa sopravvivenza. Occorre essere felici di tanta  mobilitazione. Non temerla. Non ignorarla. Non reprimerla. Questi giovani sono  i diretti discendenti degli eroi della “ quattro giornate”. Come i loro  antenati vogliono liberarsi dell’oppressore. Chiunque esso sia. Qualunque sia  il nome dietro cui si nasconde.  

Padre  Maurizio PATRICIELLO

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