martedì 22 ottobre 2013

HO UN SOGNO


“ Ho un sogno”. Sono passati 50 anni da quando Martin Luther King pronunciò questo discorso. Senza sogni non si vive, si sopravvive. Senza sogni l’uomo non è più uomo. Senza sogni non è possibile organizzare la società futura. Un sogno è qualcosa che si può realizzare. Non è fantasia. Non è utopia. Non è follia. Io sogno qualcosa che già dovrebbe esistere, ma per l’egoismo umano non si realizza ancora. Sogno che tutti gli uomini si rispettino. Che nessuno faccia male a nessuno. Io sogno che la mia terra ritorni a essere fertile e felice. Io sogno che gli uomini che fanno –gratuitamente! -  ciò che altri uomini -pagati profumatamente! -  dovrebbero fare e non fanno, aumentino sempre di più. Sogno che un giorno gli onesti abbiano il coraggio di essere anche coraggiosi. Che non abbiano più paura dei vili che uccidono nascondendosi nel buio. Io sogno che le future generazioni possono perdonarci. Che non abbiano a maledire i loro antenati. Sogno di poter mangiare senza paura le pesche di Giugliano, i cavolfiori di Caivano, i pomodori di Qualiano. Sogno di tornare a bere il latte delle pecore di Acerra. Di passeggiare per i viottoli alle “Cinquevie” di Afragola. Sogno che il denaro accumulato dai camorristi, dagli “industriali” delinquenti e dai politici corrotti e collusi, possa diventare  sterco puzzolente.  Sogno che costoro abbiano a pentirsi prima che la morte venga a trascinarli negli abissi. Sogno di essere ogni giorno unpo’ più uomo del giorno prima. Sogno che l’Italia, anche per noi campani, si faccia madre che ama e non matrigna che discrimina. Che la smetta di maltrattare i poveri. Sogno una “marcia su Roma” di tre milioni di campani,armati solo di dignità, di indignazione, di desiderio di normalità e di futuro. Anch’io sogno. 


Padre Maurizio PATRICIELLO


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