lunedì 28 ottobre 2013

LETTERA DEL DOTT. ANTONIO MARFELLA AL DIRETTORE DEL MATTINO

I TRE PUNTI ESSENZIALI DELLA QUESTIONE AMBIENTALE IN CAMPANIA!

28 ottobre 2013 alle ore 7.54
Gent.mo Direttore e
Redazione de IL MATTINO
Nel leggere l’articolo di fondo di oggi “Terra dei Fuochi, tre impegni per fare sul serio”  a firma di Antonio Pascale, in un primo momento ho quasi pensato di chiedervi la verifica del copyright delle proposte riportate (due su tre, terza esclusa), dal momento che sono, di fatto,  la trasposizione sul vostro giornale delle mie dichiarazioni pubbliche e registrate alla Commissione Trasparenza presso la Regione Campania di mercoledi 23 ottobre 2013.
Come dichiarato in tale sede in qualità di Vicepresidente ISDE MEDICI AMBIENTE NAPOLI e consulente tecnico di fiducia dei Comitati del Coordinamento Lotta ai Roghi Tossici nonche’ di Padre Maurizio Patriciello, col quale ho condiviso sinora tre audizioni al Parlamento della Repubblica Italiana ed una al Parlamento della Comunita’ Europea, e ribadito in data 25 ottobre in incontro pubblico a Sarno alla presenza dei colleghi del Registro Tumori di Salerno, e pronto a farlo al Presidente Caldoro, (che siamo disponibili ad incontrare come chiediamo da anni senza riuscirci), il primo punto da affrontare è la trasparenza e la pubblicita’ dei dati ambientali e sanitari sinora raccolti e disponibili, cosa che da decenni sembra utopia in Regione Campania, e crea quel terribile senso di vuoto e disorientamento in tutti i cittadini campani, tecnici o meno.

Come è possibile che un qualunque cittadino veneto, ad esempio, possa ogni mattina, semplicemente collegandosi in rete dal proprio pc, avere trasparente cognizione dei dati epidemiologici raccolti presso il locale IRCCS oncologico (e non presso gli uffici della Regione Veneto), e quindi serenamente rifletterci e/o pubblicamente discuterne? A noi sembra utopia e si crea giustificato allarme , non allarmismo.
Perche’ da noi non si fa? Perche’ i dati vengono raccolti e secretati in Regione Campania e non raccolti, studiati e resi pubblici sul sito del Pascale?  Siamo cosi rovinati da non poterlo sapere?
Come è possibile che sempre lo stesso cittadino veneto, nello stesso modo, possa avere costante e continua consapevolezza dell’andamento delle concentrazioni delle cancerogene polveri sottili pm 10 e pm 2.5, semplicemente collegandosi al sito ARPA VENETO ogni giorno e ogni volta che vuole? Provate a collegarvi al sito ARPA CAMPANIA e controllate se esiste proprio il sito, e ormai da molti mesi, in un assordante silenzio anche dei media come IL MATTINO!
Questo, a nostro parere, è il primo essenziale punto non da discutere ma da realizzare immediatamente senza ulteriori ingiustificabili ritardi.
In merito alle bonifiche, è evidente considerazione, da me insegnata a tutti i miei “allievi” ormai da anni, da Padre Maurizio Patriciello a Angelo Ferrillo, partendo dalle Assise di Palazzo Marigliano sin dal 2006 insieme all’Avvocato Gerardo Marotta e alla migliore classe professionale e intellettuale della città di Napoli, che è semplicemente ridicolo pensare di fare bonifiche efficaci a “bombardamento” di rifiuti tossici e roghi in corso, giacche’ quello che non appare dal vostro articolo, è che, per ogni minuto che passa, nella sola Campania di producono circa 5 tonnellate al minuto di rifiuti solidi urbani, di cui si parla troppo e male, e non meno di 14 tonnellate al minuto di rifiuto industriale e tossico, al 30% prodotto in regime di evasione fiscale e quindi da smaltire illegalmente (questo è Terra dei Fuochi) , che diventano ben 30 tonnellate al minuto in Veneto, Toscana e Lombardia, i cui flussi tossici quotidiani sono ancora tracciati solo con bolle cartacee, e quindi facilmente e senza alcun rischio convertiti in rifiuti non pericolosi da smaltire illegalmente ormai in tutto Italia con le ovvie, obbligate e gravissime conseguenze sanitarie che poi impieghiamo decenni a quantizzare. Vanno d’altra parte immediatamente messe in campo tutte le nostre migliori competenze scientifiche e tecniche per studiare appunto tutte le possibili soluzioni a minore impatto ambientale possibile.
Divergiamo solo sul terzo punto, e probabilmente (senza dietrologia) proprio perche’ comunque anche voi pensate sempre e solo a quelle 5 tonnellate al minuto di rifiuto urbano e non prioritariamente a quelle 14 tonnellate al minuto di rifiuto industriale e tossico. Come ISDE MEDICI AMBIENTE, siamo, per precisi e documentati studi scientifici nazionali e internazionali, contro l’inutile, tossico e antieconomico ricorso all’incenerimento dei rifiuti solidi urbani, che comunque, in Campania, costituiscono non piu’ di un sesto del problema rifiuti da affrontare e risolvere.
E’ evidente, e siamo pronti a farlo senza alcuna remora ideologica pregiudiziale, che il primo problema da affrontare correttamente sia quello delle eco balle di Taverna del Re, che, come tutti sanno, a cominciare dalla Magistratura, tutto sono tranne che rifiuti solidi urbani, ma soprattutto, la priorita’ assoluta è costituita dagli impianti (privati) per trattare i rifiuti industriali e tossici come l’amianto, che sta uccidendo non solo i territori di Napoli e Caserta ma anche ,oggi, i territori interni come Avellino (Isochimica!).
Il non volere vedere le reali priorità impiantistiche, come ampiamente documentiamo dovunque, significa non volere vedere ne’ capire perche’ ad esempio da noi in Campania i tossici inceneritori non possono non essere sempre pensati, progettati e realizzati in dimensione di norma minimo triple rispetto alla media nazionale ed europea, con danno sanitario quindi minimo triplo.
Poiche’, come avete ben scritto, e’ sempre la dose che fa il danno tossico (Paracelso) risulta ampiamente giustificata e motivata quindi l’insormontabile opposizione a tali impianti tossici da parte di tutte le popolazioni, da Napoli a tutta la Regione. Nessuno mai potra’ convincerci non solo che non sono tossici, ma soprattutto che non sono di norma utilizzati, a carico delle tasse pagate da noi e della nostra salute, per smaltire innanzitutto e ancora, per oltre venti anni, non solo  i nostri (sempre meno) poveri rifiuti urbani, ma soprattutto i rifiuti industriali e tossici prodotti in regime di evasione fiscale, nostri e (in assenza di tracciabilita’ certa) delle industrie del nord.
Napoli, li 28 ottobre 2013
Distinti saluti
Dr Antonio Marfella, tossicologo oncologo
ASSISE DI PALAZZO MARIGLIANO
ISDE MEDICI AMBIENTE SEZIONE DI NAPOLI
CONSULENTE TECNICO “COORDINAMENTO COMITATI LOTTA AI ROGHI TOSSICI –CCF”

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