mercoledì 23 ottobre 2013

Don Patriciello al convegno Rifiuti e salute: "La strada è dura, serve una marcia in più"

Accorate, forti, significative, dirette le parole pronunciate da don Maurizio Patriciello (parroco di Caivano) al convegno Rifiuti e salute: CHE FARE? svoltosi presso auditorium Ambrosio dell'ISIS Tassinari di Pozzuoli (promosso dall'ACLI Dicearchia). Proprio dalla domanda posta ed in particolare dalla necessità di trovare un nesso certo tra la spazzatura e la condizione fisica ha iniziato il suo intervento. "Sono il pastore della mia gente, un osservatore attento della realtà, non uno scienziato, quindi, non posso dare una risposta certa, ma -esordisce- dobbiamo chiedere ad alta voce che sia chi governa a fornirla anzichè di sostenere il contrario. Ci sono alcune persone che ritengono che un nesso c'è. La certezza che in queste zone si muore, vedo i roghi, i fumi a tutte le ore della giornata. Nel mio paese abbiamo anche perso il diritto di avere le finestre aperte in estate. La città dove opera circondata da monnezza di ogni genere: da una parte ci sono gli 8 milioni di eco balle stipati a Taverna del Re (se l'inceneritore di Acerra volesse bruciarle occorrerebbero 13 anni lavorando 24 ore su 24), poi l'altra discarica nella zona Resit dove vivono 400 rom. Luoghi che ho fatto visitare alla commissione ambiente del Senato -rivela- Ho chiesto loro di sentire la voce del popolo che respira gli odori prodotti dai rifiuti. Ho chiesto di spostare i rom perché sono essere umani come gli altri. Finora nulla è stato fatto, ma la sua battaglia prosegue e con fierezza la racconta. "E' iniziata avendo pochi mezzi -dice- Il fumo nasce a Marcianise, ma si propaga a Caivano e questo mi ha fatto capire che il problema non è comunale e, quindi, c'era la necessità di unirsi. E' stato molto difficile, c'era vergogna nel parlare di tumori.
Grazie all'impegno ed alla generosità del dr.Luigi Costanzo abbiamo creato, da soli, il registro dei tumori ed i dati emersi sono significativi. Ho cominciato ad esporre il problema ai media (il quotidiano Avvenire, la trasmissione tv Le Iene). E' stato detto che la causa di questi decessi era nel regime alimentare e nel fumare troppo,ma non era così. Ho convinto 1e mamme a farsi immortalare con la foto dei figli morti per leucemia: sono così nate le 150mila cartoline. Con il tempo gli esperti si sono uniti a noi che andiamo avanti con la forza della disperazione. Quell'energia che spesso pensi di non avere e che nei momenti più difficili, complicati emerge e ti consente di superare i tuoi limiti, lottare. "Dobbiamo stimolare, tallonare le autorità che devono trovare le soluzioni - afferma - Vogliamo risposte certe. Occorre la mappatura dei terreni per sapere bene quali sono quelli sani e quelli avvelenati, non coltivabili. I camorristi hanno occultato i veleni prodotti da coloro che ci hanno sempre deriso, gli industriali che hanno fatto patti con i criminali. Ho anche conversato e chiesto aiuto al pentito Schiavone. Se avessimo avuto una classe politica attenta, tutto questo sarebbe stato diverso. Mettiamo un punto alla storia ed iniziamo a scrivere un nuovo capitolo: gridiamo tutti insieme per noi, per un futuro migliore. Tutto il popolo campano deve agire: meglio tardi che mai." Un lungo e sentito applauso ha salutato le sue parole. Dalla folta platea s'è poi, alzato Ciro che ha posto una domanda intelligente: "Lei chiede alle istituzioni di trovare le soluzioni, ma come posso fidarmi di persone che sono, da 30 anni, in quelle stanze e già hanno avuto le loro occasioni?". "E normale che la camorra agisca in un certo modo, ma non te lo aspetti dallo Stato - risponde - Siamo stati governati così. Ora la storia si cambia con la rivoluzione fatta sul campo e non dietro ad un computer ed occorrono armi, uomini, ma a questa io non partecipo. Oppure c'è un metodo estenuante, faticoso: il dialogo con le istituzioni anche se hanno le mani sporche. Cambiano gli individui e le sensibilità. Recentemente sono stato al Senato ed ho incontrato tanti giovani. La strada è lunga dura, ma non bisogna farsi condizionare dai profeti di sventura, da coloro che hanno perso la speranza e ritengono tutto inutile. Io ho subito già diversi attacchi, la macchina del fango è in moto e mi attendo ancora di più. Chi si sente colpito si deve difendere. Stiamo vivendo una situazione veramente anomala, ma dobbiamo uscirne fuori, serve una marcia in più. Serve tutto tranne negare o annacquare."

FONTE http://risonanzemediatiche.it

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