Il parroco di Caivano alla marcia "Insieme per la vita" a Macerata Campania: "Nessuna polemica, ma non sono andato a Napoli perché non so niente né dei promotori né del loro progetto. Da adesso vietato tacere: saremmo colpevoli di genocidio"

“Non c’è nessuna polemica, almeno da parte mia , con chi ha organizzato l’altra manifestazione- ha esordito il parroco di Caivano. Ma io partecipo solo ad iniziative di cui conosco personalmente gli organizzatori e il progetto”.
Don Patriciello ha con forza allontanato qualsiasi ipotesi di scissione del movimento a difesa del territorio avvelenato da decenni di sversamenti illeciti di rifiuti industriali. “Io sono solo un tramite, un rappresentante che, soprattutto in ragione dell’abito talare che indosso, filtra le denunce dei miei corregionali con le istituzioni. Don Maurizio non è né il movimento né il Comitato della Terra dei Fuochi che, invece, è una associazione composita, formata da volontari, medici, agronomi e ricercatori uniti solo dalla preoccupazione per la Salute pubblica nei territori compresi tra il Nord della provincia di Napoli e Caserta”.
Movimento che come dimostrato nel pomeriggio sta rompendo gli argini locali. Decine di bambini della scolaresche hanno aperto il corteo al grido: “Vogliamo vivere; vogliamo vivere qui e non altrove” . Diverse centinaia di cittadini sono scesi in strada denunciando e pretendendo risposte dalle istituzioni rappresentate dal primo cittadino Luigi Munno.
Un processo di “consapevolezza di un dramma sanitario” dalle proporzioni sempre più vaste che negli ultimi mesi ha visto il moltiplicarsi di associazioni come “La nostra Terra” di Macerata e Recale e “Stopbiocidio”. Organizzazioni che attingono sempre più frequentemente a specialisti del settore oncologico per correlare l’alto tasso di neoplasie e malattie genetiche rilevate in queste zone all’avvelenamento ambientale.
“Se per decenni siamo stati zitti riguardo le vessazioni che il nostro territorio ha subito – ha concluso Patriciello prima che il corteo arrivato in Piazza De Gasperi si sciogliesse - siamo stati colpevoli di ignoranza e di stupidità. Se ora il nostro silenzio dovesse continuare saremmo, invece, corresponsabili del genocidio delle future generazioni che oggi pomeriggio ci stanno chiedendo- soltanto -il diritto di vivere, di non ammalarsi”.
Prossimo appuntamento di mobilitazione a difesa del territorio sabato 9 a Caserta ed il 16 novembre ancora a Napoli. Questa volta,però, Don Maurizio ci sarà.
Giovanni Russo
fonte http://www.ildesk.it
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