martedì 22 ottobre 2013

Il giornale “la Repubblica”: in Campania non esiste un legame tra ambiente e cancro

Intervista al prof Iolascon (Federico II). Ma c’è uno studio specifico sulla Terra dei fuochi?



martedì 22 ottobre 2013 - 16:27 


Il giornale “la Repubblica” nell’edizione napoletana in edicola oggi, pubblica un’intervista su ambiente e tumori. Il collega Giuseppe Del Bello intervista il prof Achille Iolascon, ordinario di Genetica Medica alla Federico II. Secondo Iolascon, che ha condotto uno studio specifico, non esiste una correlazione tra i rischi ambientali e l’insorgenza del cancro, anche per quanto riguarda i bambini. Anche se poi è lo stesso Iolascon a sostenere, nella stessa intervista, che non si può in assoluto escludere un legame tra ambiente e cancro.AMBIENTE E TUMORI NESSUNA PROVA Lo studio del prof Iolascon ha tutto il diritto di essere divulgato, ci mancherebbe. Ma poiché si parla tanto di Terra dei fuochi, occorre forse fugare qualche dubbio e soffermarsi proprio su quest’area per non far sorgere equivoci dovuti a una generalizzazione. Ci domandiamo: è stata eseguita una ricerca specifica sulla Terra dei fuochi? Sono stati analizzati i casi dei bambini ammalati (e purtroppo molti deceduti) di tumore in quell’area? Del resto, lo stesso Mario Fusco, al cui report si riferisce nell’intervista Iolascon, riconosce che se è vero che ci si ammala più o meno allo stesso modo a livello nazionale e nella nostra regione, in Campania si muore di più,come se il tumore fosse più micidiale.

Si insiste tanto, ultimamente, sulla particolarità dell’area identificata come Terra dei fuochi e, soprattutto quando si parla dei prodotti agricoli, si chiede a gran voce, com’è giusto che sia, che si differenzi l’area compresa tra la provincia a nord di Napoli e quella a sud di Caserta dalla Campania intera. Non sarebbe dunque il caso di fare analoga differenziazione anche rispetto ai dati sull’insorgere del cancro e sulla mortalità che ne consegue? E di analizzare nello specifico la Terra dei fuochi e non la Campania tutta per dare poi un responso su un’area soltanto? Qui di seguito pubblichiamo l’articolo di Repubblica affinché i nostri lettori possano formarsi una loro opinione riguardo l’intervista e la posizione di Repubblica Napoli su un tema così sentito in Campania.
“Abbiamo analizzato e confrontato il numero di tumori pediatrici in Italia utilizzando i dati dal ’93 al 2012 e quelli della Campania. ebbene, sono in linea con i risultati riportati da “Repubblica”: l’incidenza oncologica pediatrica è pressoché uguale a quella nazionale, anzi lievemente inferiore”. Dopo Mario Fusco, direttore del Registro tumori della Napoli 3 Sud, anche Achille Iolascon, ordinario di Genetica medica alla Federico II, interviene su inquinamento ambientale e tumori.
Iolascon, perché ha sentito il bisogno di riferire la sua esperienza?
“È successo dopo avere letto il report di Fusco, che ha ragione: non ci sono studi utili a svelare una presunta correlazione tra tumori dell’adulto e inquinamento ambientale”.
I suoi numeri invece cosa dimostrano?
“Oltre ai nostri dati, ci sono quelli che arrivano dai centri di oncologia pediatrica italiani a cui partecipano le due unità rappresentate dal Pausilipon diretta da Vincenzo Poggi e dal II Ateneo diretto da Fiorina Casale. I numeri rivelano che dal ’93 al 2012 si è verificato un incremento dell’incidenza in Italia come in Campania, con una differenza di circa 3 punti a favore dell’incidenza nazionale. Si è infatti passati da 10,8 (casi per 100mila abitanti nella fascia 0-14 anni) del ’93 a 17,3 del 2012 in Campania e dall’13,9 al 18,9 a livello nazionale”.
Un rilevamento durato 19 anni…
“L’analisi stratificata per province non ha mostrato alcuna differenza di rilievo. Anche altre ricerche dimostrano che non c’è differenza tra incidenza di malformazioni congenite ed aborti tra la Campania, le altre regioni italiane e l’Europa”.
E quali sarebbero gli effetti dell’inquinamento sull’uomo?
“Potrebbero essere causa della riduzione della fertilità di coppia. Certo, tutti i dati, sia nostri che di Fusco, non dimostrano in assoluto che non c’è legame tra inquinamento e insorgenza dei tumori in Campania nei bambini, perché c’è comunque un incremento generalizzato su tutto il territorio che, ovviamente, non risparmia la nostra regione. È possibile che il problema esista, ma riguarda tutto il Paese. E perciò il mio gruppo, coordinato da Mario Capasso, a breve inizierà un progetto col Biogem per valutare l’effetto degli inquinanti in Campania sullo sviluppo dei tumori”.

Giuseppe Del Bello

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