martedì 22 ottobre 2013

Giordano: “Gli inceneritori producono diossina”

Fermatevi. Perché quelle strutture fanno male, sono nocive. Fermatevi e rivediamo completamente la gestione dei rifiuti. Antonio Giordano, scienziato di fama mondiale nella lotta ai tumori, napoletano direttore dello “Sbarro Institute for Cancer Research” della Temple University di Philadelphia, spiega perché gli inceneritori non sono la scelta migliore.
Professor Giordano: affrontiamo il tema da un punto di vista scientifico. Gli inceneritori sono nocivi per la salute delle popolazioni che vivono nelle vicinanze?
“Nel 2011 ho condotto uno studio epidemiologico dal quale era possibile evincere che gran parte dell’inquinamento ambientale, in particolare quello derivante dall’emissione di diossina, proviene anche dagli inceneritori. Nel medesimo lavoro evidenziavo, insieme al mio gruppo di ricerca, un aumento vertiginoso di casi di tumore ricollegabile anche alla presenza di questa sostanza cancerogena nell’aria che respiriamo. Purtroppo, a distanza di oltre due anni, devo constatare che i miei appelli rimangono inascoltati come rimasero inascoltati quelli di mio padre e del professore Tarro, quaranta anni fa”.
Quale struttura per il trattamento dei rifiuti è alternativa agli inceneritori e non è nociva alla salute?
“Certamente direi la raccolta differenziata che ridurrebbe al minimo i rifiuti destinati agli inceneritori presenti sul territorio”.

Stefano Caldoro, il presidente della regione, dice che si può anche rinunciare al termovalorizzatore di Giugliano ma occorrono proposte alternative, non si va avanti con la politica dei no. Condivide?
“Il nostro presidente della regione dovrebbe conoscere approfonditamente la questione rifiuti della Campania perché è impegnato da alcuni anni nella gestione della cosa pubblica. Quando il presidente Caldoro afferma che è disponibile a rinunciare al termovalorizzatore a Giugliano qualora gli vengano proposte delle soluzioni alternative, mostra apertura e disponibilità anche se a mio modo di vedere dovrebbe ormai essere finito il ‘tempo della discussione’ in favore del ‘tempo del fare effettivo e ‘concreto’. Napoli e la Campania vivono una situazione drammatica che necessita di provvedimenti seri. Tra gli imprescindibili quelli di bonifica e di prevenzione.”
Lei lavora in America. Negli States gli inceneritori sono ormai strutture superate e ritenute dannose per la salute e l’ambiente?
“Nel solo anno 2011, in America sono stati generati 250 milioni di tonnellate di rifiuti il cui 35% circa è stato riciclato. Negli Stati Uniti le pratiche di gestione relative ai rifiuti si sono evolute nel tempo e tanto, per rispondere all’esigenza di tutelare la salute pubblica e di proteggere l’ambiente. Molto è stato fatto nel corso di questi anni. L’utilizzo di sistemi avanzati di contenimento dell’inquinamento dell’aria (“spray dryer scrubbing system”) ha permesso, per esempio, di abbassare notevolmente il livello di emissione di mercurio dovuto all’incenerimento di rifiuti con una capacità di controllo del 93% (fonte unep.org).”
Qual è la politica di gestione dei rifiuti negli States, su che cosa hanno puntato?
“In America esiste uno specifica organizzazione di controllo (Epa o Us Enviromental Protection Agency) che monitorizza severamente l’emissione di inquinanti generati dallo smaltimento di rifiuti urbani. A partire dal 1990, l’Epa ha sviluppato un programma chiamato Mact (Maximum Achievable Control Technology) che monitora l’emissioni di inquinanti da incenerimento di rifiuti che ha consentito di abbassare notevolmente il fattore inquinante causato dagli inceneritori di rifiuti urbani. Inoltre, ogni singolo stato americano collabora attivamente con l’Epa per massimizzare gli standard regolati dal Mact. In conclusione, il lavoro congiunto dell’Epa e dei singoli stati americani ha permesso di ridurre l’emissioni industriali di diossina di oltre il 90% dai livelli del 1987. Infatti, si stima che se gli inceneritori di rifiuti urbani hanno emesso complessivamente quasi 18 chili di diossina nel 1987, oggi, per rispettare le normative EPA, sono ora tenuti a emettere meno di 14 grammi per anno (fonte: www.epa.gov)”.
12 settembre 2013

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