mercoledì 23 ottobre 2013

Dopo 30 anni si scoprono i veleni della Terra dei Fuochi: stop alle passerelle, riprendetevi i vostri rifiuti

"Ormai parlare di Terra dei Fuochi è trendy. O cool, se preferite. E in alcuni casi può rivelarsi un buon viatico per incrementare la propria popolarità ed uscire dal purgatorio dell'anonimato. In fondo, alzi la mano chi conoscesse prima delle loro sortite personaggi come: Annamaria Colao (dolce metà di Stefano Caldoro), Claudio Velardi, Selvaggia Lucarelli o il giornalista Mario Adinolfi. Di certo non la maggior parte dei campani che si sgolano ogni giorno per lanciare appelli alle istituzioni.
Ieri a questo simpatico Pantheon delle celebrità si è aggiunto il senatore leghista Paolo Arrigoni. Che, a parte per il fatto di avere un cognome che fa rima con Maroni (nomen omen), è ignoto al pubblico meridionale. Prima dell'escursione nella Terra dei Fuochi con altri membri della Commissione Ambiente del Senato, ha dichiarato, armato del classico savoir faire leghista, che valori come legalità e sicurezza sono esclusivo appannaggio del dna padano, mentre impunità e libertinaggio imprigionano il Mezzogiorno nella barbarie.
Nulla di nuovo, in fondo, rispetto alla vecchia vulgata bossiana. Se non fosse che, a questa boutade, è seguita la replica puntuta del presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, che, resuscitato da un coma istituzionale durato trent'anni, ha definito irricevibili i commenti del cavaliere padano. "Dovremmo ascoltare e imparare dalla gente comune", l'impettita difesa d'ufficio di Romano. "Non abbiamo bisogno di passerelle".
Intanto, il Presidente della Commissione Senato, Giuseppe Mariniello, approdato al Sud come un austronauta su un pianeta extrasolare, annuncia una legge speciale. Forse si stanno accorgendo che questo pezzo d'Italia è popolato da altre forme di vita. Scoperta di straordinario valore scientifico che per trent'anni è sfuggita a generazioni di politici e capitani d'industria, troppo impegnati a rimpinguare i forzieri personali e di partito, o a coprire amici buontemponi che sversavano scarti e rifiuti nelle cave del Meridione in rappresentanza di una legalità che si ferma al Rubicone. Monnezza iacta est, sarebbe il caso di dire. Ora, in nome di quella stessa legalità, riprendetevi i vostri rifiuti".

Fonte: Agorà Razionale Puglia

Nessun commento:

Posta un commento