martedì 19 novembre 2013

Allarme fumo: piombo radioattivo nelle sigarette

Il nuovo allarme legato alle sigarette si chiama polonio, uno dei più potenti agenti carcinogeni del fumo di tabacco. Nelle sigarette delle 10 marche più vendute in Italia (Camel Blu, Chesterfield Rosse, Diana Blu, Diana Rosse, Winston Blue, MS Rosse, MS Gialle, Merit Gialle, Marlboro Gold, Marlboro Rosse) c’é una quantità di polonio e piombo radioattivo pari a 25 radiografie al torace in un anno per chi fuma 20 sigarette al giorno. Il dato allarmante emerge da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Università di Bologna e con l’Enea, presentato oggi a Roma in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco. Lo studio ha analizzato la presenza del piombo 210 e del polonio 210 sulle 10 marche di sigarette più vendute in Italia. In tutte sono state trovate quantità elevate dei due isotopi: in media 13,5 mbq per il piombo e 15 mbq per il polonio per ogni sigaretta.

"Il Polonio alfa-radioattivo 2010 – si legge nello studio – si trova nei fertilizzanti usati nelle piantagioni di tabacco, i quali sono ricchi di polifosfati contenenti radio e piombo. Con la combustione delle sigarette il fumo diventa radioattivo e piombo e polonio raggiungono l’apparato broncopolmonare, fissandosi soprattutto nelle biforcazioni dei bronchi segmentari. Qui, in combinazione con altri agenti, si manifesta la sua attività cancerogena".

Il nuovo profilo del fumatore italiano, secondo l’ISS ha un lavoro e reddito medio, è istruito, spende più di 15 euro a settimana per le sigarette e non ha alcuna intenzione di lasciare il vizio. L’amante delle "bionde" ha iniziato a fumare a 17 anni influenzato dagli amici, fuma mentre guida ma non davanti ai bambini, non vuole smettere perché gli mancherebbe la compagnia delle sigarette, non conosce i centri antifumo ed è contrario ad estendere il divieto nelle aree pubbliche aperte.
Quest’anno la Giornata Mondiale Senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è dedicata alla "Convenzione Quadro dell’OMS sul Controllo del Tabacco", il primo Trattato per il controllo del tabacco che ha avuto l’adesione di oltre 170 Paesi. Il trattato riafferma il diritto di tutte le persone al più alto standard di salute e vincola i Paesi che vi hanno aderito con impegni precisi, tra i quali: proteggere le persone dall’esposizione al fumo di tabacco, informarle dei rischi che corrono in termini di salute, aiutare tutti coloro che vogliono smettere di fumare.
Dal 24 ad oggi la LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, è scesa nelle principali piazze italiane per sensibilizzare i cittadini sul tema della salute di tutti. La LILT è sempre pronta ad accogliere le richieste di aiuto per smettere con la sigaretta. Oltre 60 mila fumatori sono già stati seguiti nei vari centri territoriali, con i Gruppi per la Disassuefazione dal Fumo, con il servizio SOS LILT, dove un’equipe di medici e psicologi fornisce informazioni sui danni del fumo attivo e passivo, indicazioni sui centri specializzati, sviluppa programmi di sostegno telefonico per i fumatori che desiderino smettere.
La LILT ha collaborato, insieme all’Istituto Mario Negri e all’ISS all’indagine sugli italiani e il fumo 2011 effettuata dall’Istituto Doxa. Secondo l’indagine gli italiani che fumano sono 500.000 in più rispetto al 2010: quasi 12 milioni, pari al 22,7% della popolazione sopra i 15 anni, di cui 6.5 milioni di uomini e 5.3 milioni di donne. La fascia d’età in cui si registra la prevalenza maggiore è quella dei 25-44 anni con il 28.3 %, contro il 18.8% della fascia dei 15-24 anni e il 26% di quella dei 45-64 anni.
Intanto oggi parte anche uno studio che indagherà la riduzione della dipendenza da nicotina nei pazienti diabetici. Il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e dell’Ospedale Vittorio Emanuele ha vinto, infatti, il GRAND, l’award per la ricerca internazionale sulla dipendenza da nicotina, con il progetto DIASMOKE. Lo studio clinico DIASMOKE, ideato dal Prof. Riccardo Polosa, esperto internazionale in cure antitabagiche, ha l’obiettivo di indagare gli effetti della vareniclina tartrato (Champix), sostanza che agisce sui recettori della nicotina riducendo i sintomi astinenziali, nei pazienti diabetici per la disuassefazione dal fumo di sigaretta, verificandone efficacia e tollerabilità.
Il Presidente Codacons Carlo Rienzi, intervenuto al convegno organizzato all’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato l’allarme sul "fumo di terza mano", scoperto di recente da uno studio americano pubblicato dalla rivista scientifica "Proceedings of the National academy of sciences": chi abita in una casa di un fumatore o ne usa l’automobile, assorbe una sostanza cancerogena che nasce dalla nicotina, la quale reagisce con l’ acido nitroso presente sulle superfici delle stanze o delle autovetture, sostanza denominata "tobacco-specific nitrosa mine", TSNA. "I soggetti più a rischio – ha spiegato Rienzi – sono i bambini, perchè più una persona è vicina al pavimento e alle superfici basse, più aumenta il contatto con questa sostanza".
Il Codacons ha proposto quindi al Ministero della Salute e alle altre istituzioni di allargare i divieti di fumo, vietando le sigarette anche nella abitazioni e nelle auto private, laddove vi siamo minori in età di sviluppo, allo scopo di garantire una migliore tutela della salute dei non fumatori. Il presidente Rienzi ha poi rivolto una dura critica ai giudici italiani, colpevoli di aver affossato la class action dei fumatori contro la Bat Italia spa, senza disporre alcun approfondimento circa gli additivi chimici contenuti nelle sigarette e finalizzati ad alimentare la dipendenza da fumo. Vicenda sulla quale ora si pronuncerà la Corte d’Appello.

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