Sono passati sedici anni e le rivelazioni di Schiavone sono ritornate a galla. "Se un pentito diventa un guru siamo messi davvero male" commenta amaro Scalia, che sulle responsabilità però ha le idee chiare. "Andavano fatte le bonifiche lo Stato non è intervenuto ed i governi hanno enormi responsabilità" ed ancora "quando facevamo le audizioni c'erano anche assessori comunali, regionali e provinciali" ed erano a conoscenza della situazione. L'ex esponente dei Verdi racconta di aver partecipato alla recente manifestazione "Fiume in piena", lo scorso 16 novembre a Napoli: "Quando andavamo sui territori ascoltavamo anche associazioni e piccoli imprenditori e tutti ci denunciavano la situazione dello sversamento illegale di rifiuti pericolosi, quelle voci sono state lasciate sole per troppo tempo". Per Scalia dunque oltre allo Stato le responsabilità sul silenzio calato sul dramma dei veleni sversati in Campania vanno ricercate anche nelle comunità locali. E poi, un altro importante spunto: "Nel Nord la gestione dei rifiuti è certamente illegale e la rotta di sversamento Nord - Sud fu scoperta proprio dalla mia commissione". Ma non solo. "Scoprimmo anche una rotta Adriatica che portava i rifiuti in Abruzzo. "Ma di tutte le zone che ho visto - conclude - senza dubbio il Casertano è quello messo peggio".
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