sabato 23 novembre 2013

Ministro De Girolamo risponde a Don Patriciello. Ecco la lettera…

IL DECRETO SI FARA’,MAGARI A CAIVANO

Gentile direttore, mi permetta di  rispondere in modo pubblico eppure quasi confidenziale al caro 
don Maurizio  Patriciello, che ben conosce la mia stima e il mio affetto per ciò che da anni  fa e rappresenta per il nostro territorio, assieme a tanti altri piccoli grandi  eroi quotidiani della nostra Campania. Sono d’accordo: il Consiglio dei  ministri deve tenersi lì, nella zona che organizzazioni camorristiche,imprenditori e politici senza scrupoli hanno devastato azzerando le speranze di   un territorio al quale noi abbiamo il dovere di offrire fiducia, speranza, atti  concreti...
Non mi sottrarrò. È mio dovere, ma non solo: è diritto di questa  generazione e delle generazioni che verranno far prevalere la legge e l’onestà.  Lei, caro don Maurizio, sa benissimo che il mio primo istinto era stato quello  di partecipare da cittadina alla grande marcia di Napoli in difesa della legalità.  Ma credo che un ministro non debba andare nei cortei, bensì dimostrare con i  fatti ciò che sa e vuole fare. Ho chiesto al presidente Letta di organizzare la  riunione del governo nella “Terra dei fuochi”. So quanto sia attento a questo  tema. L’ho trovato molto sensibile. Non è solo un fatto simbolico, anche se  spesso i simboli contano e non poco in questo genere di guerre in difesa della  pulizia e della legalità. In questa filosofia s’inserisce la mia richiesta   d’intervento dell’esercito. Nessuno vuole militarizzare la Campania. Ma  schierare i soldati avrebbe un duplice vantaggio: mostrare visibilmente a tutti  che lo Stato c’è e, in secondo luogo, i soldati con la supervisione del  Viminale e della procura svolgerebbero una preziosa funzione di vigilanza dei  terreni, liberando così la Forestale, i Carabinieri, la Polizia e la Finanza  per la verifica dei reati, il controllo del territorio, l’accertamento delle  complicità. Per distruggere le organizzazioni camorristiche e mafiose c’è un  solo modo: colpirle duramente nei loro patrimoni. E penso che abbia  perfettamente ragione il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti quando  dice che le pene per i reati connessi allo smaltimento illegale di rifiuti sono  troppo lievi. Il governo, i partiti e la società civile hanno il dovere di  offrire il pieno sostegno alla procura nazionale e a quelle distrettuali. Chi  vuole battersi per la legalità non può oggi che schierarsi da una sola parte:contro la mafia e la camorra. Penso sia di straordinaria importanza la nuova  normativa approvata dalla Regione Campania per porre un freno alle  infiltrazioni camorristiche degli appalti. La perimetrazione è a buon punto e  scatterà a breve l’interdizione alla coltivazione ai fini alimentari ove  necessario. Occorre prestare però la massima attenzione: lo straordinario  sforzo repressivo non deve intaccare la fiducia nell’eccellenza dei prodotti  agroalimentari della Campania, che oggi sono i più controllati d’Italia. C’è un  settore strategico che produce cinque miliardi l’anno di fatturato che non può  e non deve essere oggetto di strumentalizzazioni criminali e speculazioni nelle  quali, la stessa camorra, può trovare terreno fertile. E non mi riferisco di  certo alle inchieste giornalistiche che, anzi, ci offrono lo stimolo giusto per  poter insistere col nostro lavoro quotidiano, bensì a manovre spesso oscure di  natura commerciale che danneggiano e non poco i produttori onesti della   Campania che hanno il diritto di essere difesi. E gli onesti, tutti gli onesti  di qualsiasi fede politica, devono riunirsi sotto la stessa bandiera: quella  della legalità. In questi mesi non siamo rimasti con le mani in mano, ma  abbiamo messo in campo tutto quello che potevamo fare subito. Abbiamo aumentatoi controlli sui prodotti e sui terreni della "Terra dei fuochi"attraverso l’attività del Corpo forestale dello Stato e quella dell’Ispettorato  anti frodi del ministero (Icqrf). Abbiamo sequestrato nuove discariche abusive,abbiamo triplicato i controlli sui prodotti agricoli rispetto allo stesso periodo  dell’anno scorso, abbiamo incontrato la grande distribuzione organizzata per  evitare che qualcuno speculi su questa tragedia e per garantire qualità e  tracciabilità ai nostri consumatori. Con il Ministero dell’Ambiente stiamo  approntando un decreto che ha l’obiettivo di distinguere definitivamente i  terreni che hanno subito danni da quelli che invece non sono stati devastati  dall’azione criminale dei clan. Questo sarà possibile anche grazie a tecnologiee a banche dati di cui lo Stato è già in possesso. Caro direttore, caro don  Maurizio, non so dire se lo approveremo a Caivano o a Roma, ma certo lo faremo.

                                             Nunzia De Girolamo -ministro Politiche agricole, alimentari e forestali

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