( Articolo apparso su L’Eco di Caserta venerdì 1 novembre 2013 )
Il dramma che accomuna il popolo che vive nella fascia di territorio a nord di Napoli e sud di Caserta è sulla bocca di tutti, grazie, soprattutto alle inchieste di Avvenire. Le nostre terre sono state avvelenate. Qualcosa di impensabile. Illogico. Sciocco. Passeremo alla storia come la “ generazione degli stolti”. La sete di possesso ottunde l’uomo. Gli toglie quel buon senso che impedisce a chiunque di commettere azioni contro se stesso e i propri figli. La bramosia per il denaro ha offuscato gli occhi di tanti e li ha resi ciechi. E, oggi, con le tasche piene e i malati in casa, stanno a guardare i volontari che si spendono per richiamare in vita questa terra martoriata e bella. Intanto si lavora sodo.Abbiamo compreso che da soli non si va da nessuna parte. Ci siamo messi insieme. Abbiamo fondato un “Coordinamento di comitati” che tiene il polso della situazione. All’interno di questo “ Coordinamento” sono nati “ Tavoli di lavoro”. Ognuno dà il suo contributo. Medici e avvocati. Ingegneri e semplici cittadini. Volontà e competenze. Impegno e serietà. Ci si incontra. Si discute. Si invitano esperti.Si fa informazione. Si allertano i dormienti. Si impara. La terra avvelenata e che avvelena ci affratella. Si moltiplicano convegni e manifestazione. Si va nelle scuole, nelle parrocchie, nei circoli sportivi. Ciò che abbiamo in cuore è richiamare in vita la nostra terra. Altro non ci interessa. Altro non vogliamo. La nostra è una battaglia nobilissima e fondamentale. Certo non siamo ingenui. Come sempre succede in questi casi, quando la partita si fa importante, c’è sempre chi tenta di saltare sul carro all’ultimo momento. Occorre valutarne le intenzioni. E non tutte sono limpide. Gli interessi sono tanti. C’è chi guarda a un ritorno elettorale e chi, invece, vuole mettere le mani sul denaro delle bonifiche. C’è il rischio che gli “ avvelenatori” si trasformino in “ bonificatori”. Le insidie sono tante.
E i mezzi ? I soliti. Bugie, confusioni, calunnie. La “ macchina del fango” è sempre oleata e funzionante. Siamo preparati a tutto. È risaputo: più prezioso è l’oggetto da comprare, più alto è il prezzo da pagare. Un conto, però, è soffrire facendo il male, altra cosa è partecipare alle sofferenze di Cristo per amore della terra e del popolo cui appartieni.
Nessun commento:
Posta un commento