mercoledì 13 novembre 2013

UOMINI STOLTI

Campi  sterminati coltivati a zucchine. Guardarli è  un piacere. Spontaneo nasce il rendimento di grazie per il nostro Dio, Creatore  e Signore del cielo e della terra.  I  fiori a campanella  di colore giallo fanno capolino tra le grosse foglie. Belli  da guardare, buoni da mangiare. Le mamme con un pugno di farina, la  domenica,  ne fanno frittelle saporite.  Una delizia. Una festa quando le mettono a tavola. Campania felix. Clima mite,terra fertile,  ha sempre dato il meglio  ai nostri antenati. Per secoli è stata madre e nutrice di intere generazioni.Oggi ancora è bella. Ancora si sforza di piacere agli uomini. Ancora non si  rassegna a essere messa da parte. Caivano, cittadina a vocazione agricola nel  Napoletano. Martedì, la Polizia forestale ha messo sotto sequestro altri 43  ettari di terreni coltivati a zucchine e broccoli.
Le analisi delle acque hanno  dato pessimi risultati. Sono inquinate. Tra tante sostanze velenose, è  presente  anche il cloroformio.  Da dove proviene? Quanto tempo fa fu  interrato o sversato direttamente nei pozzi di irrigazione? Gli esperti, almeno  per adesso,  non sanno darsi una risposta. Le intuizioni delle gente semplice trovano, purtroppo, sempre più  conferme. Che strano. Chi iniziò a denunciare lo scempio della nostra terra  veniva messo a tacere. Chi aveva la responsabilità della cosa pubblica, negava. O minimizzava, tentando  anche  di irridere i volontari. “ Ciò  che dite non ha basi scientifiche”, ripetevano come un mantra. Altre volte,addirittura, in modo subdolo, li intimorivano: “ Ma lo sapete che potete  incorrere in una denuncia per procurato allarme?”. Non tutti i cittadini  possono permettersi il lusso di sostenere un processo. Tanti finivano col  prendere le distanze dai rifiuti, dai volontari e dalla speranza. Nel  Napoletano e nel Casertano c’è tanta povertà. Il ministro della Salute,  Beatrice Lorenzin, in fondo non ha tutti i torti quando afferma che in Campania  si muore di più di cancro anche perché si mangia male. E’ vero. I poveri  mangiano male. Malissimo. Mangiano molto pane e tanta, tantissima pasta. È  l’unica possibilità che hanno di sfamarsi. Frutta, pesce, carne, latticini  costano troppo, ed essi vi rinunciano. Si alimentano male, si ammalano presto,muoiono prima.  Questi poveri compravano,a poco prezzo, anche ortaggi e frutta a chilometri zero. Dal produttore al  consumatore. Senza che girassero l’Italia in lungo e largo. I prezzi,naturalmente, si abbassavano. Oggi quei campi benedetti sono per la maggior  parte sotto sequestro. Campi avvelenati. Per quanto tempo la nostra gente ha  continuato, ignara, a mangiarne ortaggi e frutta ivi coltivati? Oggi la terra  langue e tanti contadini smettono di lavorare. Se ne stanno, avviliti e  tristi,  con le mani in mano,  a guardare polizia e giornalisti che si  aggirano per le loro contrade.  Certo  alcuni di essi sapevano. Altri no. Qualcuno è anche responsabile. Altri  solamente vittime. La falda acquifera è inquinata. La nostra acqua non è buona  nemmeno per irrigare i campi. La gente ha paura. Pretende e merita risposte.Risposte vere, naturalmente. Non vuole, non si accontenta, non crede a  risposte approssimative. Ormai il vaso di  Pandora è stato scoperchiato. Anche se dolorosa, è meglio conoscere la verità  piuttosto che ascoltare le bugie di tanti colpevoli o ignavi irresponsabili. Non tutta la Campania è avvelenata, ci mancherebbe. Gli avvoltoi non sono per  questo i benvenuti. Vadano altrove a svolgere il loro lugubre mestiere. Proprio  per questo occorre immediatamente fare la mappatura del territorio e isolare i  terreni inquinati dalla buona terra. Lo scempio campano, la sofferenza  inenarrabile di tanta gente sia di lezione a tutti. Il consumismo sfrenato e  irrazionale deve essere ripensato con accortezza e intelligenza. È  intollerabile che il lusso e le comodità di alcuni segnino la condanna a morte  di tanti altri fratelli in umanità.

Padre Maurizio Patriciello

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